Come si suol dire in questi casi, ecco la così detta “testa-coda” del campionato, la prima contro la ultima classificata: è Hellas 2000 contro Valdalpone Volley. Non è un caso che queste partite presentino un nome tutto loro, quasi infatti a voler indicare che partita tanto scontata non è. La prova è stata proprio questa gara.
Erano soltanto nove i convocati di Mister Roncari, e disponibili per la partita: Lucchi, Vihaga, Dossi, Perri, Pitipanage, Prosdocimi, Teta, Contò, Bottegaro e Bissoli. Solo una formazione possibile titolare, e giusto qualche cambio.
La formazione scelta per il primo set è la seguente: Lucchi, Vihaga, Contò, Prosdocimi, Teta, Bottegaro e Bissoli. La differenza di punti in campionato ( +26 dell’Hellas 2000 sul Valdalpone ) ed il divario tecnico doveva presagire una gara molto semplice per i padroni di casa, che non si aspettavano certo di dover sudare in questa gara per vincere. I risultati dagli altri campi sono oltretutto positivi, e tendono dalla parte della squadra biancoblu: il Legnago ferma la corsa del Dual W, togliendogli un punto, e dunque in caso di vittoria l’Hellas si troverebbe a +7 sulla seconda a 4 giornate dalla conclusione del campionato. Tutti dati che avrebbero dovuto caricare la squadra, ed invitarla a regalare una grande prestazione. Così non è stato.
Fatica tantissimo Hellas 2000 ad entrare in partita: atteggiamento passivo da parte di tutti i giocatori che non giocano una bella pallavolo e che concedono troppo alla compagine avversaria. Ne risente l’umore, che anziché caricare i nostri li butta ancor più giù. Quello che si è visto in campo non è più una squadra, bensì sette giocatori che giocano per conto loro, per il singolo. Finisce 25 a 18 il primo set, in favore dell’Hellas 2000, nonostante tutto.
Secondo set che è la copia del primo, se non peggio. Troppi errori banali, Mister Cesare che aveva optato per la stessa formazione, in corso d’opera decide di operare un cambio per cercare di cambiare le sorti di un set che stava per andare nelle mani della squadra ospite. Entra Franco Pitipanage al posto di Mattia Teta. A fatica, ma si riesce a portare a casa anche questo set, per il punteggio clamoroso di 25 a 21 per Hellas 2000, 2 a 0 il conto dei set.
Fa male vedere la squadra così, senza grinta, forza e determinazione, totalmente incapace di reagire. Ma soprattutto vedere come anche quei giocatori fondamentali della squadra siano andati in difficoltà e non abbiano saputo trascinare la squadra come al loro solito. La formazione del terzo set è la stessa, fatta eccezione per Simone Dossi, entrato come secondo lato. La sua gara non dura molto, non era in forma, e viene presto sostituito da Pietro Perri. Soltanto in quest’ultima parte di gara l’Hellas 2000 si dimostra all’altezza e per ciò che può essere: una squadra. Finisce per 25 a 15 anche l’ultimo set, e l’Hellas vince 3 a 0 la partita.
Giornata nera per l’Hellas 2000 forse nella sua prestazione peggiore dell’anno. La giornata no ci può stare, ma le partite vanno giocate come squadra, aiutandosi l’un l’altro in campo e fuori, ma soprattutto mettendoci testa e cuore dall’inizio alla fine. Questa non era l’Hellas 2000. Ora la classifica sorride, è prima a +7 sulla seconda, ma manca ancora qualcosa per dire la squadra merita la vetta: manca l’atteggiamento da vincente. Le prossime due gare sono decisive: Castelmassa prima e Dual MGR W poi, partite che decideranno del destino dell’Hellas 2000, la cui unica artefice è lei stessa, e non si può permettere di giocare come nell’ultima partita.
In una notte buia come quella di mercoledì, ad illuminare la scena abbiamo però due stelle, a cui vanno grandi meriti. Pietro Perri e Franco Pitipanage non hanno visto spesso il campo quest’anno, ma in questa partita, in un grande momento di difficoltà per la squadra, quando sono stati chiamati all’azione non hanno deluso. Sono loro gli MVP della giornata, perché a differenza degli altri sono entrati in campo lucidi, mettendosi in gioco e con la voglia di fare bene. Se la squadra ha vinto è stato soprattutto grazie al loro prezioso contributo.
Pietro Perri, lo abbiamo nominato spesso per le sue ottime prestazioni da libero, ma quest’anno come banda aveva giocato veramente poco. Il numero 9 però non si è lasciato intimidire da un ruolo che in campo non conosceva ancora molto bene, e a proposito della partita ha dichiarato: “Abbiamo fatto tanti errori, e tanti errori banali su cose su cui comunque ci eravamo allenati, quindi non abbiamo scusanti perché sono cose che sappiamo, sono cose che in allenamento mettiamo in pratica, e quindi non vedo motivo per cui non farlo anche in campo. Per quanto riguarda la mia performance invece ho solo pensato che se fossi entrato e avessi giocato male, avrei buttato ancora più a terra il morale della squadra. Quindi, nonostante sia ancora lontano dall’essere un buon giocatore, sono entrato in campo con il solo obiettivo di fare quello che so fare, e cercare di farlo al meglio.”.